La società della comunicazione: come essere efficace nel farti comprendere dagli altri.
Quante volte ti è capitato di avere cose bellissime e molto importanti da comunicare, ti sei messo di impegno con calme e pazienza, ma non sei riuscito a farlo in modo efficace?
La nostra società è basata su flussi e flussi di comunicazioni, ma cos’è nello specifico che influenza la comunicazione? E come possiamo essere efficaci nel farci comprendere dagli altri?
Ciao,
sono la coach Lisa e oggi voglio parlarti di un argomento a cui tengo particolarmente: come comunicare in modo efficace.
Per questo ti chiedo di porre attenzione all’etimologia della parola comunicazione, comunicare significa mettere in comune ovvero trasferire qualcosa a qualcuno. C’è sempre un emittente e un ricevente nel flusso di comunicazione ed è per questo che il significato vero della comunicazione sta nel responso che se ne ottiene e non nelle intenzioni.
Quando comunichiamo lo facciamo su tre livelli:
- Verbale
- Para verbale
- Non verbale
Il verbale comprende le parole che usiamo per comunicare il nostro messaggio, il para verbale è il tono, il modo con cui utilizziamo la voce.
Il non verbale è il nostro linguaggio del corpo e le espressioni facciali che confermano e che rafforzano il messaggio che vogliamo trasmettere.
Ciascuno di noi poi ha una modalità percettiva preferita che influenza il modo con cui comunica e che dipende da come ciascuno di noi fa esperienza del mondo: c’è chi fa esperienza del mondo prevalentemente con il senso della vista, chi con il senso dell’udito, e chi con le sensazioni dovute al gusto, all’olfatto e il tatto.
Queste modalità comunicative si racchiudono in comportamenti, il visivo si esprime per immagini, usa espressioni che fanno riferimenti all’uso della vista, parla gesticolando in maniera ampia, e molto velocemente. L’auditivo si esprime con termini che si rifanno alla musica, ai suoni, gesticolerà in modo simile a un direttore d’orchestra, tenderà a porre l’orecchio, all’ascolto laterale. E il cinestesico usa invece termini che riguardano le sue emozioni e tenderà a non gesticolare, a parlare lentamente, perché deve cercare il tempo di trovare tutto ciò che in quel momento sente.
Queste modalità percettive influenzano la comunicazione e bisogna tenerne conto.
Adesso voglio darti 5 segreti del buon comunicatore:
- La congruenza: vi ho parlato di livelli di comunicazione, verbale, paraverbale e non verbale. Se io voglio essere efficace devo comunicare sui tre livelli in maniera allineata cioè devo comunicare la stessa cosa da un punto di vista sia verbale che paraverbale che non verbale.
- L’attenzione fuori di se: ognuno di noi tende a parlare con gli altri come parla a se stesso quindi usando modalità che vanno bene per lui. Invece dobbiamo fare attenzione agli altri, uscire fuori e usare le modalità che vanno bene per le altre persone. Tipo le modalità percettive di cui abbiamo parlato prima.
- L’ascolto attivo: se vuoi essere un buon comunicatore devi essere prima un buon ascoltatore, un ascoltatore che è attivo e che partecipa all’ascolto che non vive l’ascolto in maniera superficiale e che usa questa modalità per acquisire una serie di info che poi sono utili per calibrare la comunicazione in uscita.
- La responsabilità: quando comunichi con qualcuno e dici, ti sarà capitato di farlo, “questa persona non mi ha capito, mi ha frainteso” assumiti la responsabilità del fatto che questo dipende da te e che quindi puoi riemettere la comunicazione in modalità diversa se vuoi che arrivi la risposta che ti attendevi.
- La flessibilità: essere flessibili utilizzare varie modalità comunicative, andando in contro alla persona con cui vuoi comunicare, è fondamentale per essere efficaci. Più si è flessibili, più si è efficaci.
E se quindi vuoi comunicare le cose bellissime e molto importanti che hai dentro di te devi seguire questi cinque segreti e allenarli costantemente.
Ti ricordo: congruenza, attenzione fuori di se, ascolto attivo, responsabilità, flessibilità.
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A presto oneanders!