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Una semplice tecnica di rilassamento

Ciao,

ormai mi conoscete, sono il Mental Coach e ipnotista Daniele Petrocchi. 

Mi avete richiesto in molti sia sul profilo Facebook sia sulla pagina di fare una serie di video sull’autoipnosi, quindi eccovi accontentai.

L’autoipnosi è una delle modalità più semplici per entrare in ipnosi, ovviamente tenendo conto che l’ipnosi eterodiretta, quindi quella che viene effettuata da un ipnotista, certificato, come il sottoscritto, è ovviamente molto più potente.

Allo stesso tempo l’autoipnosi è assolutamente efficace se effettuata con costanza.

Scopri guardando il video una semplice tecnica di rilassamento

Che cos’è l’autoipnosi?

E’ un procedimento che prevede il fatto di ricoprire più ruoli nella stessa persona: l’ipnotista, la persona che viene ipnotizzata, e anche il ruolo dell’osservatore.

In questo caso l’osservatore è quella parte della nostra mente che tiene sotto controllo tutto quello che viene svolto durante l’ipnosi e ovviamente interviene se ci  dovesse essere qualcosa che non ci piace o che pensiamo che non sia giusto che avvenga. Anche per questo l’ipnosi è così sicura ed anche divertente e brillante, proprio per il fatto che non ci può essere alcun tipo di esperienza negativa per il fatto che c’è una parte della nostra mente che sostanzialmente tiene sotto controllo ogni cosa ed è al corrente del fatto che noi siamo in uno stato di totale focalizzazione.

L’autoipnosi è un qualcosa che avviene attraverso il nostro lavoro con noi stessi.

Come ci si prepara all’autoipnosi? Cosa è importante fare ?

Sono importanti diversi aspetti. Il primo aspetto è trovare un ambiente in cui ci sentiamo bene, siamo comodi, e importante è avere una seduta comoda soprattutto per il collo.

Questo perché quando entriamo in ipnosi abbiamo quello che in inglese viene chiamato head tilt cioè movimento spontaneo della testa che può andare in avanti o anche all’indietro. Se la sedia è troppo corta o scomoda, come mi è successo con una persone che stavo ipnotizzando, al termine dell’ipnosi si verificherà mal di testa o mal di collo.

Quello che sconsiglio è una seduta su cui possiamo sdraiarci poiché il rischio è quello di addormentarsi, il che va benissimo ma allo stesso tempo diventa importante essere in uno stato in cui il nostro inconscio funziona o fa determinate cose seguendo le nostre indicazioni.

L’ambiente deve essere temperato, ne troppo freddo e nemmeno troppo caldo. Non ci devono essere particolari rumori che potrebbero distrarci eccessivamente.

Altra cosa fondamentale da settare è la durata, che noi programmiamo da subito e di solito 20 minuti o 30 minuti per una autoipnosi è un tempo eccellente, va benissimo.

Possiamo mettere una sveglia, anche se io lo sconsiglio perché è molto più utile lasciare che sia l’inconscio che sostanzialmente ci sveglia dall’autoipnosi.

E’ inoltre molto importante stabilire quale è l’obiettivo dell’autoipnosi e quindi che cosa voglio in quella sessione di autoipnosi, cosa desidero.

L’ultimo aspetto fondamentale è stabilire il modo in cui vogliamo svegliarci, quindi cosa succederà al risveglio, ovvero la suggestione post ipnotica.   

Al risveglio vuoi sentirti pieno di risorse, di energie, pronto ad affrontare qualsiasi cosa?

Oppure, magari la sera prima di andare a dormire, vuoi sentirti addormentato, leggermente assopito, per conciliare il sonno?

Tutte queste sensazioni le puoi ottenere con l’autoipnosi!

Quindi abbiamo visto che dobbiamo settare questi tre parametri: il tempo, la durata della sessione di autoipnosi, l’obiettivo dell’autoipnosi, e le sensazioni che vorranno essere percepite al momento del risveglio dall’autoipnosi.

A questo punto dobbiamo fare quella che viene chiamata induzione, ovvero una modalità per entrare in ipnosi. Ce ne sono infinite ed oggi ve ne presenterò un paio, quelle che secondo me sono più semplici e anche più divertenti.

La prima induzione io la chiamo “respira con gli occhi”.

Cosa significa respirare con gli occhi? Significa mettersi in una posizione comoda, prendere un bel respiro profondo, e nel momento in cui inspiriamo apriamo gli occhi e pensiamo di respirare anche con gli occhi, poi chiudendo gli occhi espiriamo. Poi riapriamo di nuovo gli occhi, e, analogamente al momento precedente inspiriamo, pensando di respirare anche con gli occhi.

Dopo aver fatto questa attività che in americano è definita fractionation cioè frazionamento, ovvero aprire e chiudere gli occhi a intervalli, ci sarà più semplice entrare in ipnosi. 

Un’altra induzione molto semplice è basata sull’azione di focalizzarsi su un determinato punto nello spazio, può essere un qualsiasi punto, ad esempio sul muro o su una parete, che noi andiamo a visualizzare proiettando la vista leggermente più in alto della linea dei nostri occhi.

Dopo esserci focalizzati sul quel punto facciamo un respiro profondo e lentamente facciamo socchiudere gli occhi, ad ogni respiro raddoppiamo la sensazione di rilassamento e facciamo socchiudere sempre di più gli occhi.

E proseguiamo così sempre raddoppiando la sensazione di rilassamento fin quando non abbiamo gli occhi completamente chiusi. E questa è un’altra modalità con cui possiamo entrare in ipnosi molto profondamente.

Ci sono poi alcune tecniche con cui possiamo approfondire l’ipnosi stessa, possiamo andare più in profondità ad esempio immaginando di scendere delle scale molto ampie e comode e ad ogni gradino che andiamo a scendere possiamo pensare di aumentare, di raddoppiare la nostra sensazione di rilassamento.

Il rilassamento è infatti uno dei prodotti dell’ipnosi.

Adesso è arrivato il momento di definire che cosa dobbiamo fare nel momento in cui entriamo in autoipnosi.

Tendenzialmente  il nostro inconscio opera da solo quindi non abbiamo bisogno di dialogo interno o di suggestioni particolari.

Dobbiamo lasciar libero l’inconscio di andare ad attuare tutti quei cambiamenti che ci servono per realizzare quell’obiettivo che abbiamo settato all’inizio.

Se l’obiettivo è ad esempio quello di superare l’ansia, diventerà importante settarlo all’inizio e nel modo più specifico possibile. 

A quel punto sarà automaticamente l’inconscio a svegliarci una volta che avrà reperito tutto quanto necessario a raggiungere il nostro obiettivo. 

Infine possiamo con una certa gradualità tornare alla realtà, alla superficie.

Siamo arrivati alla fine di questo approfondimento, nel momento in cui pensate di voler sperimentare l’ipnosi per migliorare, cambiare, sistemare qualche aspetto per voi rilevante, contattateci per fissare un appuntamento completamente gratuito in cui possiamo analizzare insieme il modo più adatto per intervenire sul vostro specifico caso.

Un saluto e a presto.

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