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Mental Breakdown

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Sport e Crescita personale

Due metodi per uscire dallo stato di esaurimento nervoso

Oggi parleremo di quello che viene comunemente definito “esaurimento nervoso”, uno stato emotivo di debolezza mentale costante che influenza negativamente la nostra vita al punto di impedirci non solo di raggiungere i nostri obiettivi più grandi ma, nei casi peggiori, anche di vivere serenamente la vita nel quotidiano.

Prima di continuare a leggere, vorrei raccomandarti di non sottovalutare questi segnali.
Ascoltati bene per non correre il rischio di scivolare verso l’accettazione di questo malessere, rendendolo la tua nuova realtà; in questo modo sarà più difficile, anche se mai impossibile, venirne fuori.

Sia chiaro, non lo dico per spaventarti, anzi sono sicura che con gli strumenti del coaching – e in questo articolo te ne darò due molto potenti – sarai in grado non solo di riconoscere questa situazione di malessere ma riuscirai anche, con un po’ di lavoro (e tanta soddisfazione) a uscirne vincitore e più motivato di prima.

L’esaurimento nervoso non esiste?🤨
Spoiler: esiste eccome. 

Intanto preparati perché ti dirò una cosa che sono sicuro che ti sorprenderà: lo sapevi che nessun testo medico affronta in modo sistematico l’esaurimento nervoso?

Questo stato è talmente ampio nelle sue manifestazioni (ma allo stesso tempo molto aggressivo nel suo insorgere) che nemmeno la scienza medica lo ha inquadrato come una condizione specifica.

E lo sai cosa succede quando qualcosa non viene identificato? Semplicemente “non esiste”, lo si ignora e non si danno risposte a chi cerca di capire come uscirne. Anzi, peggio: si considera come una normale quanto passeggera situazione.

“E’ un periodo, sarò stressata… sai, il lavoro, col nuovo capo che mi carica di lavoro… e poi in questi giorni non faccio altro che litigare col mio ragazzo, è ovvio che mi senta così”. Ma non solo, c’è il mutuo, ci sono i figli che a volte ci fanno impazzire … insomma, la vita è molto generosa in quanto a offerta di potenziali cause di stress. 😊

Ecco, non fare l’errore che ti ho appena scritto, non sottovalutare il tuo stato emotivo!

Se ti senti così, indipendentemente dalle cause, ti meriti di stare bene e soprattutto hai tutte le risorse per farlo (e da coach con esperienza pluriennale fidati di me: è proprio vero che ciascuno di noi ha in sé le risorse per farcela).

Continuiamo quindi a conoscere questo tenace avversario per saperlo riconoscere quando ce lo troviamo davanti.

Tecnicamente si chiama “nevrastenia”.

Le parole sono importanti e aiutano a identificare bene le situazioni. Nevrastenia infatti viene dal greco e significa letteralmente “debolezza nervosa”.

Ecco, abbiamo già un primo modo di riconoscere il mental breakdown come uno stato di fragilità e stanchezza psico-fisica, che a volte arriva all’improvviso mentre altre inizia piano piano e prima che te ne renda conto ti senti già sopraffatto.

Come capire se sto vivendo un esaurimento nervoso?

Ma non abbiamo finito, continuiamo a esplorare i segnali che il nostro corpo e la nostra mente ci lanciano per metterci in allerta che qualcosa non sta andando per il verso giusto.

Prenditi un momento e proprio come una radio, prova a sintonizzarti su te stesso e sulle sensazioni che hai provato o stai provando e dimmi se ti identifichi nelle seguenti frasi.

  • Provo un senso d’ansia costante, una preoccupazione fissa verso qualcosa che non sono nemmeno in grado di inquadrare bene.
  • Ho poco interesse verso ciò che prima mi entusiasmava.
  • Mi sento spesso insicuro di me e delle mie capacità.
  • Ho un atteggiamento negativo verso la maggior parte degli eventi della vita. Insomma, mi sento un po’ pessimista.
  • Mi sento fisicamente affaticato anche dopo sforzi minimi?
  • Ho difficoltà a prendere sonno.
  • Provo tristezza e piango più spesso del solito.
  • Faccio fatica ad alzarmi dal letto.

 

Ecco, adesso fai questo esercizio: interrompi la lettura per qualche minuto e rifletti bene su ogni singolo punto e cerca di capire se e con quale intensità provi queste sensazioni e una volta fatta questa piccola auto-valutazione riprendi la lettura, perché ti spiegherò alcuni strumenti che il coaching ti mette a disposizione per uscirne vittoriosi.

Come ti può essere d’aiuto il coaching?
La
Sostituzione positiva e la Respirazione focalizzata”.

Ma partiamo dalle basi: cos’è in due parole il coaching e come può esserti d’aiuto?

Se sei qua, le basi le conosci sicuramente ma vale la pena di ripeterlo sinteticamente.

Il coaching comprende tutta una serie di tecniche e pratiche che mirano a far sì che le persone riescano a sviluppare la consapevolezza delle proprie potenzialità, capacità e risorse, allo stesso tempo superando i blocchi mentali e raggiungere gli obiettivi grazie al supporto di un professionista esperto.

Come ti può aiutare un coach se ti trovi in una stato di mental breakdown?

Intanto ripetiamolo: il coach tira fuori le risorse che già hai in te.

E qui abbiamo una prima risposta. Eh si, perché sono proprio quelle risorse che durante lo stato di esaurimento nervoso ti eri dimenticato di avere.

Insieme al coach riuscirai, nelle nebbie della confusione mentale, a ritrovare quella luce che ti ha sempre ispirato, perché diciamocelo: la vita è sicuramente un bellissimo percorso personale, ma una persona che ti tende la mano e ti sostenga nei momenti più difficili – credimi – non è barare 😉

E ti dico un segreto: non c’è nessuna formula magica o verità rivelata dall’alto.

Iniziamo con un’ “opera di sostituzione”.

Quello che facciamo quando attraversi un mental breakdown è analizzare i tuoi modelli di pensiero negativi e le convinzioni depotenzianti sostituendoli con pensieri costruttivi per continuare a rendere la tua vita quel progetto meraviglioso che merita di essere.

Adesso infatti potresti non riuscire a vedere i tuoi obiettivi a lungo termine, quelli che quando ci pensi istintivamente sorridi subito. Il coach ti aiuta anche a ritrovarli e a rimetterli in primo piano, ben “a fuoco”, come direbbe un fotografo.

Lo sapevi che focalizzarsi sui tuoi obiettivi più belli – e questo ce lo dice la scienza con le sostanze chimiche prodotte dal cervello quando pratichiamo queste tecniche – automaticamente produce sensazioni di benessere?

E lo sapevi che le sensazioni di benessere agiscono positivamente sulla tua tempra aumentando in modo statisticamente rilevante le possibilità di raggiungere l’obiettivo? Ripeto, non è solo Lisa a dirtelo, te lo dice la neuroscienza.

Il coach usa strumenti propri, ma le risorse sono le tue!

Adesso che hai appreso il primo strumento, che possiamo chiamare confidenzialmente “sostituzione positiva”, te ne racconto un altro, anch’esso veramente alla portata di tutti.

Si tratta di padroneggiare le tecniche di rilassamento e consapevolezza.

Detto così sembra difficile, ma ti dico qualcosa che forse ti stupirà: lo stai già facendo mentre leggi. Ti chiedi cosa sia? Credimi è banale… vediamo se indovini 😊

Spoiler: in questo momento – spero – stai respirando, vero?

Ecco, la respirazione profonda e controllata è un potente mezzo per diminuire lo stress e l’ansia e ti spiego subito perché.

Concentrarsi sul respirare, focalizzarsi cioè su un’attività fisiologica, scontata, ma anche essenziale nel suo calmo e costante ripetersi, sposta il tuo focus dalla negatività a qualcosa che tranquillizza e che è sotto il tuo immediato controllo, dandoti subito il risultato di cominciare a rientrare in quello stato emotivo in cui hai – appunto -tutto sotto controllo (ce l’hai anche durante il mental breakdown, solo che te lo dimentichi 😉 ).

Come hai già avuto modo di vedere, ti ho parlato di due tecniche che a un’analisi superficiale ti potrebbero sembrare banali, ma adesso ti chiedo un’altra volta di fermare la lettura e fare un altro piccolo esercizio.

Respira in questo modo: inspira lentamente, per sette secondi. Successivamente espira ancora più lentamente, per undici secondi. E’ importante che quando inspiri conti e faccia lo stesso quando espiri. Ripetilo sette volte, ad occhi chiusi, telefono con relative notifiche possibilmente lontano.

Fatto?

Non ti chiedo se ti senti un po’ più rilassato, so già che è così.

E questa è la piccolissima punta dell’iceberg delle tecniche che possiamo mettere in atto insieme, anche perché non esiste – come ti dicevo – una verità rivelata e ciascuno di noi è fatto a modo proprio. E’ proprio compito del coach interpretare le differenze di ciascuno di noi e …aiutarti a ritrovare quel sorriso che per quanto piccolo, flebile e poco visibile nella nebbia che stai attraversando, io so essere lì.

Credimi, ne ho visti tanti che hanno vissuto quello che stai probabilmente attraversando anche tu… anzi, ti faccio una confidenza: anch’io ho sperimentato il mental breakdown nella mia vita, quindi so bene di cosa stiamo parlando 😊

Ti va di raccontarmi la tua esperienza? Mi puoi mandare una mail, puoi scrivermi sui nostri social un messaggio privato (o pubblico, se pensi possa essere utile anche per altri).
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Abbiamo una newsletter che affronta vari temi, tra i quali anche questo. Ti invito a dargli una possibilità e iscriverti, credo proprio che troverai tante situazioni e condivisioni sulla crescita personale che potranno svoltarti la giornata (o la settimana, il mese, l’anno… 😉 ).

Grazie per avere letto fin qui, credo proprio che essere arrivato a questo punto ti abbia dato quella carica sufficiente a proseguire nel tuo percorso verso il ritrovo della serenità che meriti.

Lisa Donatini

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