Pensieri e propositi per una vita a misura… d’uomo

Pensieri e propositi per una vita a misura… d’uomo

Giusto qualche giorno fa uno degli allievi della Oneand Academy, la nostra scuola di coaching e benessere, ha fatto un interessante post in cui parlava di Abraham Maslow.

E chi è costui, direte voi? È stato uno dei geni del secolo scorso, uno di quelli che ha contribuito con le sue teorie, a implementare strategie di vita più consapevole. Dei suoi studi ne trovi traccia in molti ambiti, nel marketing, in neurologia, psicologia sociale, antropologia culturale, sociologia ecc… per me è stato illuminante incontrare le sue riflessioni e teorie sui bisogni circa 30 anni fa;  fu allora che iniziai a definire meglio il disegno che avrei voluto per la mia vita, fu allora che decisi che sarei riuscito a “svoltare”, sia come ruolo che compito sociale. Ovvio che come sempre dipende da come interpreti ciò in cui ti imbatti.

Ad esempio, una delle frasi di Maslow che più mi hanno illuminato è che “Se si pianifica di vivere al di sotto delle proprie potenzialità si rischia di essere infelici per tutta la vita”. E’ una riflessione logica e semplice ma credo che molti possano interpretare questa frase in modo inappropriato, andando verso l’esagerazione nel fare e pensare, nel cercare risultati facili ed immediati.

Credo che molti siano tentati in qualche modo ad insistere in modo ossessivo nel “vivere al massimo, vivere a gonfie vele” producendo, dove serve, un meschino vento artificiale. Ma allora cosa ci indica tra le righe questa frase? Dice una grande verità: il troppo stroppia sempre. Non si deve stare sotto ma nemmeno sopra le proprie possibilità.

Solo se l’Uomo si comporta in linea con le proprie potenzialità, abbinando la ricerca della felicità in equilibrio ed armonia con l’ambiente circostante, riuscirà a raggiungere un livello di benessere profondo, tale da non poter più retrocedere. Ma l’Uomo si comporta così?

Occhio a questa formula: 4,543 × 10^9 anni: sapete cosa dice questa formula? Dice quanti anni ha nostra madre Terra.

E noi, esseri umani, unica razza disadattata all’ambiente, che girovaghiamo irrequieti per qualche decina di anni su di Lei pensiamo davvero di esserne padroni? Pensate un attimo a come ci si deve sentire ad essere calpestati e bistrattati da esserini che si divertono a giocare ai soldatini, al piccolo chimico, al dottore o a chi prega il Dio migliore e immaginate se non vi verrebbe voglia di fare piazza pulita…

È un atto civile che dobbiamo assumerci quello di vivere responsabilmente e attuare tutto ciò che è in nostro potere per farlo in maniera sostenibile. E’ necessario lasciar fluire la sostanza dell’Uomo, senza tenere dentro la magnificenza della quale ci hanno dotati. L’intelligenza, la parola, il pollice opponibile non possono essere solo dei doni, frutto di casualità.

Continuo a credere che siamo destinati a un futuro migliore di quello che ci siamo procurati oggi, per la dabbenaggine o l’egoismo di una minoranza che fin qui ci ha condizionati e soggiogati nella paura. Appunto la paura… Una di quelle più grandi che abbiamo dovete sapere, non è in realtà quella di essere inadeguati, inefficienti, incapaci ma di essere davvero potenti al di là di ogni misura.

Quello che più ci spaventa è la nostra luce, non l’oscurità. L’oscurità prima o poi arriva mentre la luce è dentro ognuno di noi dalla nascita. Riuscire ad esserne consapevoli è ciò che può toglierci da questa sgradevole situazione di stallo, quella che nel coaching viene definita “crisi di autogoverno”. Quel momento in cui, pur sentendo di volersi spostare da un presente non soddisfacente ad un futuro migliore, non si riescono a trovare né l’energia sufficiente, né la direzione giusta per muoversi in maniera efficace. “Non riuscire a stare fermi un istante saltare da un pensiero all’altro da un desiderio all’altro in continuazione, è una maledizione …” diceva un certo Renato Fiacchini… Mi piace l’idea che proprio dall’ annullare questa sorta di maledizione, ripartendo da Zero sapendo cogliere il senso più utile di questa suggestione, ci si possa focalizzare su un nuovo disegno del nostro domani.

Niente più fabbriche di gioia industriale fine a se stessa ma un luogo che ci possa ospitare con rispetto reciproco. Che possa insomma esistere ancora una Terra dove degli esserini disadattati all’ambiente collaborano tra loro per riparare i danni di chi li ha preceduti. Sempre che siamo ancora in tempo… 

Il prezzo da pagare

Il prezzo da pagare

Un giorno stavo facendo con un amico uno di quei mega discorsi sul senso della vita quando, a un certo punto uscì fuori una frase che racchiude tutto quello che riguarda la direzione della nostra vita e che mi è rimasta impressa talmente tanto da diventare un mantra:

“Scelte facili, vita difficile. Scelte difficili, vita facile”

Ripensando a quei momenti e alle situazioni che attraversano le persone, consapevolmente o meno, mi sono passati davanti tanti esempi di come si può costruire o distruggere un sogno, una vita, una carriera per avere preso determinate decisioni.

In qualche momento del nostro percorso c’è sempre un prezzo da pagare. A chi e quanto dipende da noi.

C’è chi ha una villa in campagna e una piscina in cui mettere i sorrisi dei propri figli e poi
C’è chi esce di casa la mattina che i figli dormono ancora.

C’è chi stona davanti a una donna per troppo amore e chi si diverte a sfogliarne i sentimenti come margherite da buttare.

C’è chi ancora cuoce a fuoco lento una vendetta e chi si prodiga a freddare animi e parole.

C’è chi sta sul divano tutto il giorno e chi il divano lo sposta di peso con sopra lui, il cane, la suocera e tutto il frigorifero.

Chi ha la pazienza di un giaguaro e chi schizza per aria per il sospiro di un neonato.

Insomma, amici miei, può succedere davvero di tutto nella vita perché noi esseri umani siamo uno spigoloso florilegio di possibilità di essere umani.

Siamo gente strana, gente che ha bisogno di un gol per sentirsi viva, che ha bisogno di patire il sole a mezzogiorno per apprezzare il fresco dell’ombra in giardino.

Siamo gente che ama e odia, crea e uccide, spera e si dispera, risolve o si lamenta e comunque, alla fine, che tu lo voglia o meno, siamo tutti un immenso e geniale fluttuare di cellule ed energia, un insieme di pensieri e di reazioni guidate dagli stati d’animo.

Siamo gente che in un modo o nell’altro, vuole la cima seppure la cima è sempre un po’ più in su e di questi tempi, se ti fermi, il sole ti brucia addosso ancora di più.

Ecco perché fermarsi è deleterio, ecco perché nel movimento c’è la vita.

Anche solo pensando ci possiamo muovere, passando dal pianto al sorriso, dalla disperazione alla fiducia.

Magari il viaggio sarà tortuoso, in altri casi splendido e diretto ma sarà un viaggio e questo stesso è una fortuna perché potrai vedere, toccare, annusare, ascoltare le meraviglie del mondo.

Non tutti hanno la fortuna di poterlo fare e se siamo tra questi ammettiamolo, siamo dei privilegiati.

Non c’è bisogno di essere atleti olimpionici per capire che muoversi, allenarsi e fare sport in genere, è un volano anche per lo sviluppo mentale.

Sviluppo che può passare da scelte dolorose o difficili e che comunque presenteranno un giorno un prezzo da pagare, proprio come quella di babbo Gianni di separarsi dall’omonimo amico nella conduzione della carriera della figlia Larissa.

Chissà se mamma Fiona avrà avuto un ruolo in tutto questo, chissà qual è la ragione vera di questo divorzio. Apparentemente sorprende per come e quando è arrivata, alla vigilia dei giochi di Tokyo, ma possiamo concentrarci su quello che potrà essere invece lo scenario di qui a poco.

Quello che penso tutti desiderano è che la piccola Larissa a breve non sia più ricordata per i biscotti e lo yogurt dello spot ma per le medaglie e i record da portare all’Italia.

E qui in tanti si dimenticano che dietro i risultati ci sono le scelte, le decisioni, i sacrifici… i prezzi da pagare.

Quelli che vorrei tanto non fossero moltiplicati dalle aliquote della gelosia o dell’invidia personale, dell’arrivismo e dell’opportunismo.

I veri sacrifici che un atleta ama davvero fare sono racchiusi nel significato stesso della parola:

Sacrificio = Fare il Sacro!

Questo è quello che accompagna i campioni: sapere che “stanno facendo il sacro” per diventare dei simboli e dei modelli per le persone che non hanno le loro possibilità e penso proprio che possa essere questo il filo conduttore delle scelte di questa giovane predestinata nel DNA a un futuro stellare, senza che il percorso sia condizionato troppo dalle scelte di altri.

Anche se in ogni caso ci sarà un prezzo da pagare, ho la sensazione che lei sappia benissimo che quello lo pagherà sempre e solo lei e che quindi è meglio se è lei a decidere cosa acquistare.

In bocca al lupo piccola lupetta, salta a lungo sulle decisioni e fai della tua vita una gioia.

Luca Paoli